Ancora alla scoperta delle bellezze italiane, quest’anno è la Sardegna, un’ isola che non conosco, ancora, ma che al termine del Trekking ricorderò per le montagne dell’entroterra, per il suoi boschi, per le falesie ed il suo mare, per le sue genti ….
1° giorno: Arrivo.
Si parte, il 20 settembre, una “ levataccia“ per tutti i 52 partecipanti, ma tant'è, siamo in vacanza, e poi la Sardegna con il mare più bello che ci sia!!
Arrivo ad Alghero, sparsi e dispersi per l'aeroporto, ci aspetta Natale della Naturaliter, l’agenzia a cui Franco ogni anno chiede di accompagnarci nei trekking, sempre vari e bellissimi. Pullman e poi trasferimento a Fordongianus in provincia di Oristano, dove visiteremo un sito archeologico, le Terme Romane e poi un’antica Casa Aragonese.
Oddio, siti archeologici, dopo la levataccia, ed il caldo... I miei pensieri sono pessimi, negativi... io che non amo i... sassi delle ere andate!!!!! Ed invece, una meraviglia; divisi in due gruppi - siamo veramente in tanti - ci sparpagliamo, ogni gruppo una guida, ascolto, osservo, salgo e scendo scalini, pitture e sassi, tutti interessati a quelle che furono terme romane, le vasche, gli scoli, i canali, par di rivederli tanto le guide sono brave. E l’acqua che tuttora serve ad alimentare le terme attuali.
Abbiamo già conosciuto, oltre a Natale, anche un’altra guida, Federica, una delle 5 guide del posto che ci accompagneranno, alternandosi, in tutto il trekking. Ragazze che ricorderò per la loro competenza, la loro capacità e simpatia che renderanno questa settimana superba!!
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La casa Aragonese, spagnoleggiante, color ocra, stanze vuote, ma in qualcuna statue costruite con sottile filo di ferro, modellate, bianche, bellissime, il cortile, piante profumate, un melograno. La mattinata volge al termine, si riparte per Bosa, sempre in provincia di Oristano, in albergo depositiamo valigie e poi si riparte. Ho intravisto il mare, chissà se riuscirò a fare un bel bagno: la Sardegna con il mare più bello che ci sia!
Visita al paese di Bosa, con le sue case colorate, la piazza e la Cattedrale, si sale al castello Malaspina, gradini impervi, su e poi su, un po’ di frescura, fichi d’india enormi e buganvillee, il panorama sul paese e laggiù il mare….
Mi sento in vacanza.
Sparpagliati, ciascuno con il proprio passo, scendiamo….
Mi soffermo con Federica, la guida, nei vicoli stretti, case piccole, balconi fioriti, un negozio di ...meraviglie, centrini lavorati a filet, bracciali splendidi, borse ...mestieri tramandati e raccontati…
E’ sera, la stanchezza si fa sentire, niente bagno al mare per me, ma la compagnia ed una buona cena risvegliano il buon umore in tutti!
2° giorno: La costa di Tresnuraghes ed i suoi colori.
Oggi si parte con scarponcelli e bastoncini, si camminerà lungo la costa di Tresnuraghes. Più a sud di Bosa, lungo un sentiero sterrato naturalmente, tra siepi di erbe spinose, secche, fiori bianchi, erbe profumate, le nostre splendide guide ci illustrano tutto quanto intorno, raccontano e rispondono a tutte le nostre domande…. quanto sapere e quanta passione sanno trasmettere! Il sole caldo, il mare e le coste, le insenature, i faraglioni, le torri ...quanta bellezza.
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Ci fermiamo per il pranzo, all’ombra, seduti su panche e tavoli, è caldo, ma nessuno si lamenta: da noi, in Piemonte, piove a dirotto, prepararsi ad accendere stufe! Il ritorno è su strada sterrata, larga e polverosa, lunga, arriviamo al pullman sparpagliati. Ci aspetta l’albergo ed un bel bagno. Mare mosso, molto mosso, ma tant’è le onde mi passano sopra, l’acqua è salata, ma non importa…
3 giorno : oggi Penisola del Sinis ed Area archeologica di Tharros.
Di nuovo in cammino lungo la costa, il mare calmo, spiagge dorate, sole caldo...la Penisola del Sinis con la sua area protetta,natura e cultura.. l’aerea Archeologica di Tharros dove ci aspetta la guida.
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Ormai mi sono appassionata alle aree archeologiche, la guida rende ancora di più interessante quanto appare ai miei occhi: i resti di un villaggio nuragico, colonia fenicia cartaginese romana e poi bizantina… Un pranzo veloce, all’ombra,e poi ancora quattro passi su strada sterrata per arrivare ad un faro, le nostre “ ragazze” raccontano ed illustrano, quanta storia. Si ritorna al pullman ...ancora una visita ad una chiesa di sasso, spoglia…
C’è ancora tempo per la visita del Museo archeologico di Cabras e le sue statue dei Giganti di Monte Prama, ancora storia, sempre più interessante.
4° giorno: Punta La Marmora …la vetta della Sardegna.
Oggi ci aspetta la vetta più alta della Sardegna, non poteva mancare, accidenti è un trekking!
Bastoncini in mano e via si parte, prima sull’asfalto, poi su sterrato e poi ancora ci incamminiamo lungo un sentiero che sale dolcemente, in mezzo a boschi, poi siepi ed arbusti verdi e spinosi. E’ un continuo saliscendi, su pendii anche scoscesi, una lunga colonna di giacche e zaini colorati. La nostra guida Stefania ogni tanto si ferma, per “compattare”, ma dandomi anche modo di guardami intorno, montagne non molto alte svettano nel cielo al momento sereno, fa anche caldo… si sale, ogni tanto tracce di animali, dorsali, sassi, erbe profumate. Arriviamo al primo “affaccio” come dice Stefania, alla colletta, il cielo si è annuvolato per bene, giacche a vento ed impermeabili, qualche goccia... ma tant'è, dopo una salita, un traverso ecco la cima... bandiere colorate, croce di metallo...
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Non è la punta La Marmora, che si intravvede poco più in là, ma la pioggia ed il temporale ci invitano a scendere velocemente. La conquista di una vetta c’è, suvvia! Ormai piove a dirotto, scendiamo velocemente, facendo attenzione, molta attenzione. Il terreno è scivoloso, a volte, di fianco, pendenze pericolose. Ma ecco il pullman. Bagnati fradici, zuppi come non ricordo... Fosse stato bel tempo, avremmo goduto di un bel panorama anche in discesa, ma il tempo non si comanda!
5° giorno: Cime del Marghine.
Le guide ci portano a visitare il paese di Bolotana, i graffiti sulle case, la chiesa, piazza De André, il suo volto dipinto su una parete e tanto sole, finalmente. Il pullman ci porta sino ad uno spiazzo, zaini in spalla, pronti per la partenza, intorno un gregge di pecore, un nuraghe, ulivi e fichi d’India. Oggi mi fermerò, con tre amiche e Natale ci recheremo in un’area attrezzata e prepareremo il pranzo per i temerari. Il sole è caldo, ma all’ombra l’aria fresca di fine settembre si fa sentire, forse per prepararci al tempo che troveremo in Piemonte: lassù piove a dirotto! Godiamoci anche l’arietta fresca! Tante chiacchiere e tante risate, Natale è una brava persona, silenziosa e discreta, in questi giorni sempre in coda al gruppo, per non lasciare indietro nessuno! Oggi “comanda” in maniera sempre discreta: “tagliate pomodori, poi le cipolle, spellate le carote, tagliatele a bastoncini, …”.
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Affaccendate intorno ai tavoli, il tempo passa velocemente. La tavola è imbandita, pecorino e ricotta, insalata e poi biscottini! Arrivano i temerari, affamati, mi sembrano contenti, deve essere stata una bella escursione, ma anch'io mi sono divertita con le amiche e con Natale. Una bella giornata, un po' di riposo, lo sguardo intorno, castagni ed ulivi, e poi il viso contento di chi ritorna ….
6° giorno : Il Parco Nazionale dell’Asinara
Oggi prenderemo il traghetto a Stintino, ci aspetta il Parco Nazionale dell’Asinara.
Finalmente sul mare, è sempre bello! Mette gioia in tutti! Arrivati all’isola, ci dividiamo: qualcuno di noi prenderà un trenino per visitare l’isola, che bella possibilità, ci sono anche le biciclette.
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Ci incamminiamo, sparpagliati, chissà se vedremo gli asini bianchi! Intanto le nostre guide raccontano, di natura, di piante, di uomini, di carceri... L’Asinara, carcere di massima sicurezza, caseggiati ancora ben visibili.. Lassù il Castellaccio, ci arriveremo dopo un saliscendi in mezzo a massi ed arbusti, siepi spinose ed erbe profumate. Le guide raccontano la storia, del Castello e di tutta l’isola . Rinfrancata osservo la bellezza del posto, sullo sfondo lembi di terra, la Corsica, qualche casa, cielo terso e sole caldo. L’isola ha una storia, infelice per lo più, prigionieri deportati durante le guerre, anche dall’Etiopia e non solo, le tende issate per accogliere la moltitudine, l’ossario, ma tant'è ...è la storia.
Scendiamo, le carceri, una statua di un uomo incatenato tra due delfini, un cimitero, la chiesa arabeggiante, prati secchi... Ancora storia. Arriviamo al traghetto e dopo tanto sole… gocce di pioggia anche oggi.
Rientriamo ad Alghero, dove ci siamo trasferiti, in un albergo sul mare. Riposo un po', i miei pensieri alla storia dell’isola, pochi abitanti, le carceri e l’abitazione dei Giudici Falcone e Borsellino...! l’atmosfera inconfondibile che emana.
7° giorno: Argentiere e le miniere.
Trasferimento in pullman al villaggio minerario dell’Argentiera.
Oggi il gruppo si divide, la maggior parte di noi rimane ad Alghero, la stanchezza inizia a farsi sentire o forse si ha solo voglia di godere di un po' di mare e caldo, quante possibilità. Io parto con altri 20 compagni per visitare le miniere o perlomeno i luoghi dove sorgevano. Strada facendo accogliamo anche Erica, preziosa guida, sorridente e preparatissima, è del posto e la passione che trasmette è unica ! Ci incamminiamo dopo aver ascoltato la storia di queste miniere di argento, di trenino, rotaie e impalcature, tanto e duro lavoro. Lassù un caseggiato diroccato, le dorsali, sentieri di capre, li percorriamo in silenzio, facendo molta attenzione, in mezzo a siepi basse o alte e spinose, qualche passo impegnativo, ma la vista è meravigliosa, da “cartolina”, un salire continuo, a volte impervio, ma le guide aiutano non poco.
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Ad ogni sosta Erica racconta e poi … racconta...tanta storia. Una sosta, pranziamo con vista sul mare e sole sulle spalle! Meraviglioso! Al termine, prima di ripartire, un’auto: il pastore e la moglie!
Doverosamente salutiamo, è”finita”: il pastore scende dall’auto, la signora pure, ed inizia a raccontare e rispondere alle nostre domande…. Bello l’incontro con il pastore e la moglie, noi domandiamo, loro rispondono raccontando della loro vita, dei figli, del numero di pecore che non dice perché porta male, la loro vita tra queste montagne ed il mare. Il tempo passa. Ridiamo insieme, ed insieme ci facciamo tante foto a ricordo di questi momenti che diventano un valore aggiunto alla giornata di per sé già bella. Scendiamo sulla sterrata, giù e poi giù, la panchina lunga, un po’ di riposo, ma non sazi riprendiamo di nuovo un sentiero, uno scavo l’impalcatura, un buco nel terreno. Una vecchia miniera. Sosta al bar per un ristoro e si riparte in pullman. Strada facendo lasciamo Erica, preziosa come non mai!
Ho ancora tempo di visitare Alghero, la giornata mi ha veramente appagata, la storia del pastore messo allegria, i miei pensieri “positivi”, Alghero, la sua parte storica, vie con negozi di bellezze di corallo, panettieri con dolciumi... chiese antiche... piazze affollate.
Domani si ritorna a casa!
Ciao Sardegna, con il mare più bello che ci sia, e non solo!
Cosa ricorderò di questo trekking? Non solo quanto descritto, ma anche le nostre cene, le tavolate, il karaoche e i balli a Bolotana, zaini e vestiti fradici, risate e pensieri, compagni allegri e chiassosi, storia, archeologia e miniere! Il pastore e le sue storie...Santa Barbara!
Un grazie a tutti voli, alle nostre guide, ragazze sorridenti, capaci, preparatissime, a Natale, sempre in coda, sempre presente, una mano ad aiutare, lungo i sentieri e sulle dorsali.
Grazie a Franco e Carla, per la loro ormai collaudata capacità di organizzare la settimana verde di ogni settembre, anno dopo anno!
Grazie al CAI Verbano Intra
Maria Grazia













