“San Salvatore di Monferrato: buone accoglienze dei Cittadini, esternazioni di benevolenza infinite, soggiorno magnifico,  vivere ottimo e principalmente dalla parte del vino, dolce obblio di tutte le nostre sofferenze”.
Nel perdurante clima dei festeggiamenti per il 150esimo dell’unità d’Italia, queste poche parole, ricavate dal diario di guerra della campagna militare del 1859 del caporale sunese Cesare Rossi, sintetizzano mirabilmente la serena giornata trascorsa nel Monferrato dal CAI Verbano Intra.
Più di sessanta amici hanno infatti aderito all’invito di compiere un’escursione un poco fuori dal consueto ambito montanino per immergersi in tranquilli panorami autunnali, colmando gli occhi, ma soprattutto gli animi, di luci e di colori, che difficilmente si potranno dimenticare.

Il CAI Verbano nelle colline del Monferrato con il CAI di Casale Monferrato: Treville vista dai sentieri che scendono nella campagna Il CAI Verbano nelle colline del Monferrato con il CAI di Casale Monferrato: escursionisti tra i tratturi che delimitano i campi lavorati

Il camminare per una volta senza l’ansia e la fatica della salita ha permesso per lunghi tratti di familiarizzare con amici vecchi e nuovi, con i quali, affiancati, si sono condivisi ben tenuti tratturi di campagna chiacchierando di tutto e di niente, come se il tempo per una volta si fosse fermato; sensazione questa che veniva ancor più percepita quando per altrettanti tratti si preferiva camminare magari da soli, per permettere ai propri pensieri di vagare liberi, perdendosi tra filari di vigneti perfettamente allineati che sembravano additare lindi paesi abbarbicati su dolci colline. E questa sensazione di piacevole smarrimento veniva agevolata da una sottile bianca nebbiolina, che tutto ovattava, amalgamava, facendosi sentire parte della stessa natura che si stava attraversando in punta di piedi, come per non destarla dal suo sonno autunnale, dopo aver tanto dato al contadino, suo tenero amante, durante l’estate.

Il CAI Verbano nelle colline del Monferrato con il CAI di Casale Monferrato: tra i filari a cercare qualche grappolo d’uva rimasto dopo la vendemmia Il CAI Verbano nelle colline del Monferrato con il CAI di Casale Monferrato: campo di grano e vigna

E testimoniava questo appena passato rigoglio l’abbondanza di grappoli d’uva ancora pendenti dai tralci, maliziosamente invitanti (e nessuno s’è tirato indietro dall’assaggiarli), come se una mente amica li avesse lasciati lì a bella posta per ripagare dalla (lieve) fatica il futuro viandante.
I monferrini hanno accolto i gitanti, oggi come 150 anni fa, con “esternazioni di benevolenza”, sempre attenti ai loro bisogni e prodighi di spiegazioni, dalle quali trapelava tutto l’amore per la loro (nostra) terra.
E alla fine della giornata non è mancato il “dolce obblio”, gli assaggi (e forse anche un poco di più) dell’ottimo vino, assaporato nelle cantine qui chiamate “infernot”, anche dalle viscere della terra si usciva “a riveder le stelle” con una sensazione non di inferno, ma di paradiso.
Bravi gli organizzatori, una bella ricompensa per le “sofferenze” patite in un lungo anno escursionistico.

Il CAI Verbano nelle colline del Monferrato con il CAI di Casale Monferrato: scambio di doni e di gagliardetti Il CAI Verbano nelle colline del Monferrato con il CAI di Casale Monferrato: centinaia di bottiglie sono riposte da anni negli internot


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