L’appuntamento è alle 6,30 sul Piazzale del Cimitero di Suna con quelli di Verbania. Con gli Ossolani invece a Montecrestese c/o il bar Monkey alle 7,15 da dove ritiriamo il “Pass” per otto macchine rilasciato dal comune di Montecrestese il giorno prima. Il CAI Verbano all’Alpe Piazzeno (m.1687)Ci muoviamo dunque con 8 macchine con 40 escursionisti per l’Alpe Giovera superiore. In auto attraversiamo splendidi paesi tenuti in grande ordine fino ad arrivare ad Altoggio. Da qui, prima di addentrarsi al centro del paese, giriamo a sinistra in direzione Alpe Coipo; poi su strada agro-silvo-pastorale la raggiungiamo, e notiamo subito la bellezza dell’alpeggio con vista incantevole sui monti ossolani. Proseguiamo fino all’Alpe Giovera superiore (m.1521) dove lasciamo le macchine.
Sono le 8,45 quando tutti compatti e pieni di aspettative iniziamo a camminare con la semplice voglia di vivere, per un giorno, momenti di gioia e serenità.
Il CAI Verbano traccia con pala e piccozza un sentiero per passare in sicurezza sul nevaioTutto l’incanto che le nostre montagne sanno donare inizia appena dopo un quarto d’ora di cammino da Giovera superiore, direzione Monte Larone. Siamo su sentiero ben tenuto e a picco sulla Valle Antigorio nella parte nord-occidentale. Mentre camminiamo e con opportune fermate ammiriamo i monti della Colmine con l’omonimo Passo, il Corno del Cistella e il Monte Cistella. Sempre sulla sinistra salendo più in lontananza osserviamo il gruppo del Monte Rosa, il Leone, la Weissmies, ecc. Il Pizzo Albiona, il P. del Mezzodì e il P. del Rovale. Intanto camminiamo in ombra che  per il momento non ci dispiace. Il lungo serpentone si snoda lungo il sentiero di costa contornato da faggi e larici che porta al primo alpeggio: Gli escursionisti del CAI Verbano attraversano il nevaio sul sentiero appena tracciatoPiazzeno (m.1687). Ivi giunti il panorama si apre sulla valle, facciamo un momento di pausa per compattarci e via verso l’Alpe Larone (m.1988). Prima però di questo alpeggio, attraverseremo tre piccoli nevai con neve durissima tracciati con piccozza e pala dagli addetti del CAI Verbano affinché gli escursionisti possano transitare in assoluta sicurezza. Giungiamo all’Alpe Larone un po’ “sgranati” facciamo un pausa ristoratrice. Tutti uniti ci  rimettiamo in cammino verso la forcella che sovrasta l’Alpe Larone in quanto qui il sentiero si perde e  a zig-zag ci dirigiamo verso di essa.
Il paesaggio è talmente bello e luminoso con cielo terzo che più terzo non si può e le montagne tutte intorno splendide come non mai che ne subiamo il fascino. Insomma quelle di casa nostra che “anche se percorse più volte in lungo e in largo mantengono sempre intatta la capacità di farci emozionare, offrendo a piene mani angoli nascosti di incomparabile bellezza”.
Il CAI Verbano sulla cima del Monte Larone (m. 2237)Raggiunta la forcella su cengia erbosa pieghiamo a destra e per sentiero evidente ci dirigiamo verso il colle sotto il Monte Larone che raggiungiamo in ca. un quarto d’ora.
Arrivati al colle curviamo a sinistra e su comoda pietraia raggiungiamo la vetta (m.2237) dopo 2h30 - 2h45. L’emozione della cima è indescrivibile ed è palpabile in ognuno di noi. Volti sorridenti, strette di mano vigorose, insomma gioia allo stadio puro! Che meravigliosi doni regala la montagna!
Ci fermiamo circa un ora e più ad ammirare l’ambiente a 180° immersi in un palcoscenico unico come  unico è il Monte Larone!
La coccarda del 150.mo compleanno dell’Unità d’Italia, affissa sul monte Larone dal CAI Verbano“La mente di ognuno di noi, mentre lo sguardo si perde tra le infinite vette dell’orizzonte, vola libera, già pronta a sognare la prossima escursione”.
Prima di muoverci dedichiamo un momento di raccoglimento in onore del 150.mo anno dell’unità d’Italia, attaccando sul cippo di vetta la coccarda. Questo piccolo rito lo stiamo ripetendo su ogni vetta o località o Rifugio Alpino raggiunti secondo i desideri della Commissione Cultura del CAI Verbano. Rituale che si ripeterà su ogni cima, luogo o altro in programma nell’anno 2011.
A malincuore prendiamo la decisione di scendere. Ritorniamo fino al colle e decidiamo di seguire la traccia di cresta molto ben visibile. Il CAI Verbano di ritorno dal monte Larone prima di superare un colleDa questo punto inizia il sentiero con difficolta EE ed è un tracciato sali  e scendi che elude il sentiero classico che porta all’Alpe Uccelli.
Durante il cammino superiamo un colle, dopo il quale incontriamo un breve tratto attrezzato affrontato con successo da tutti e con grande facilità. Andiamo ancora avanti ammirando alla nostra sinistra il bellissimo panorama della  Valle Isorno con le montagne della Val Vigezzo che emergono maestose e alla nostra destra la Valle Antigorio con le montagne già descritte. Ad un certo punto la traccia si perde al limite del bosco e nei pressi di una grande Il CAI Verbano impegnato a superare un breve tratto attrezzato con cavopietraia con evidenti strati sottili ma molto ampi, pieghiamo a sinistra e per ripidi pendii erbosi zigzagando in verticale arriviamo a ricongiungerci con il sentiero proveniente dall’Alpe Uccelli. Per poi proseguire su percorso comodo e molto panoramico per l’Alpe Giovera Superiore. Facciamo però  pausa pranzo all’Alpe Corte di Fuori. Da qui su comodo sentiero ritorniamo alle macchine dove chiudiamo l’anello.
Ottima compagnia, ottima giornata con tanto sole. Il CAI Verbano ringrazia i partecipanti per la bella giornata passata assieme.
Ringrazia chi ha dato una mano a tracciare il sentiero su neve dura, alla scopa, e a chi si è adoperato affinché la gita riuscisse bene.
Alla prossima! Vi aspettiamo! 

La grande pietraia dopo la quale si piega per andare a riprendere il sentiero classico proveniente dall’Alpe Uccelli Il CAI Verbano sul sentiero di ritorno per l’Alpe Giovera. Vista sulla Val d’Ossola


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