Per questa bellissima escursione dobbiamo innanzitutto ringraziare l’amico Paolo Crosa Lenz che ci ha accompagnato spiegando le origini del Parco naturale della Valle Antrona e i motivi che hanno portato alla sua fondazione. Ha spiegato l’importanza e la funzione dei bellissimi larici che abbiamo ammirato lungo il sentiero e che circondano l’alpe Lareccio e descritto i pini uncinati che abbiamo poi ammirato sul sentiero del rientro.
Il tempo si preannuncia splendido, cielo sereno e temperatura gradevole.
Siamo 38 escursionisti e 3 simpatici “quattrozampe”.
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Partiti alle 9.15 dal lago Campliccioli (1.352 m) seguiamo i binari della decauville e proseguiamo fino ad incrociare il sentiero che si inerpica ripido, prima fra abeti, poi fra larici in un fitto sottobosco di mirtilli e rododendri.
Raggiungiamo in sequenza gli alpeggi di Torgna (1.585 m) di cui purtroppo non vediamo traccia, Larciero (1.770 m), le cui baite sono ormai diroccate ed abbandonate. Da questo alpeggio l’escursione prosegue in falso piano tra boschi e radure con vista panoramica sul sottostante Lago di Campliccioli fino ad arrivare verso mezzogiorno nell’ampia distesa di pascoli del bellissimo Alpe Lareccio posto a 1.853 m.
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La vista spazia sulle cime dell’alta Valle Antrona leggermente imbiancate dal maltempo dei giorni scorsi. Pranziamo seduti sui sassi dei muri che delimitano l’Alpe, poi ci riuniamo intorno a Paolo per le informazioni. Lo ringraziamo con un caloroso applauso e, verso le 13.30, ci incamminiamo per la discesa. Il sentiero è ripido e dobbiamo prestare attenzione ai sassi a tratti resi scivolosi dall’umidità, percorriamo un boschetto di pino uncinato con notevoli tronchi prostrati che si alzano con gli apici ornati da ciuffi di lunghi aghi protesi al sole.
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Terminata la laboriosa discesa raggiungiamo il fondovalle, ci immettiamo sul sentiero che scende dal lago del Cingino e percorriamo il fondo della Val Troncone con il sentiero che in alcuni tratti scorre quasi a livello del torrente, offrendoci scorci particolarmente suggestivi. Raggiungiamo l’Alpe Granarioli (1.412 m), nella parte posteriore del Lago di Campliccioli, sulla sponda opposta a quella percorsa in mattinata durante la salita. Non ci resta che percorrere l’ultimo tratto di sentiero che raggiunge il fabbricato della diga ed il parcheggio. Alle 16.30 circa terminiamo l’escursione, salutiamo gli amici dando appuntamento alla prossima.
Grazie agli organizzatori Maria Grazia e Marco; a Franco Rossi e Franco Ramoni che controllano che nessuno rimanga indietro; grazie ancora a Paolo Crosa Lenz e a Carla che fornirà le foto che verranno pubblicate sul sito per ricordare una giornata davvero speciale.
Cristina