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34 i partecipanti (e molti i giovani!) compreso la ormai mascotte del gruppo Lulù a condividere la proposta di Marta e Marco di camminare alla conoscenza del più bell’angolo di terre walser della zona e più precisamente in Valle Antigorio.  Nella prima parte dell’escursione - sino a Salecchio Inferiore – il gruppo si è diviso, percorrendo due diversi  itinerari: uno, quello classico da Passo, per la nuova galleria e l’altro, da San Rocco, a scoprire unCon il CAI Verbano sui sentieri dei Walser: le baite fiorite di Salecchio Superiore mondo inimmaginabile dal piano, vista anche l’alta e liscia barriera di bianco serizzo, in larghi tratti annerito dall’umidità, a fianco della quale, ben mimetizzato tra la vegetazione, parte il sentiero per la “diretta” a Salecchio Inferiore.
E’ un sentiero segnato, ancorchè non agevole e da percorrere con attenzione, che si inerpica deciso a guadagnare quota e che ti concede, a mano a mano che si sale, scorci emozionanti della valle con suggestivi panorami e tracce di un lontano passato di fatiche, di storie e di culture.
Il tempo e l’assenza della permanenza dell’uomo ha cancellato i pascoli, lasciandoli all’invadenza del bosco, ma l’azione dell’uomo è ancora ben evidente, con i terrazzamenti, la mulattiera, eseguita con cura, con i gradini bassi, ben modellati, tutti uguali per agevolare il transito del bestiame, l’architettura delle baite essenziale, ma più che mai efficace e gradevole a vedersi, all’insegna del razionale e dell’efficace, del massimo utilizzo di ogni risorsa, con un tono di eleganza ed accuratezza nei particolari che lascia allibiti.
Con il CAI Verbano sui sentieri dei Walser: il forno del pane a Salecchio SuperioreAll’Alpe Bigiogno, Franco fa fermare il gruppo e, con molta bravura evidenzia tanti particolari nell’edilizia delle baite  che difficilmente avremmo notato senza il suo aiuto: dall’architrave, alla cornice smussata di una porta, dallo scolo dell’acqua, alla gronda, al forno del pane, agli spazi sottostanti un grosso masso forse utilizzati per la conservazione del pane, ai segni di tagli della pietra per ricavarne piode. L’attenzione, l’ammirazione e lo stupore per l’incontro, del tutto inaspettato, di gioielli così particolari, sono alle stelle e lo denuncia anche il clima che regna di allegra partecipazione.
Complice anche la luce filtrata dai rami degli alti fusti, pare quasi di essere giunti in un’arena in cui il tempo ha rallentato la sua corsa, dove una specie di velo fatto di muschi, erbe, arbusti, alberi, ha avvolto tutto, come le quinte di un grande palcoscenico, senza nulla distruggere e creando talvolta, attorno ai grossi massi caduti nei secoli dalla sovrastante montagna, una specie di recinto fatto di piante svettanti dietro la luce che riduce d’importanza i massi stessi.Con il CAI Verbano sui sentieri dei Walser: lo stupendo alpeggio di Ca' Francoli
Superato l’Alpe, il sentiero si impenna tanto da dover superare due balzi di terreno con due scale di ferro, ancorate alla roccia, per sbucare infine proprio sul prato sottostante la bella chiesa di Salecchio Inferiore, con il suo cimiterino e le piccole, uniformi ed allineate croci di legno.
I due gruppi si riuniscono e assieme si raggiunge Salecchio superiore, sempre splendente nelle sue case super addobbate di fiori e, quindi, Ca’ Francoli per la sosta pranzo, per discendere all’Alpe Vova e, quindi, Chioso.
E’ stata una bella, interessante escursione nel mondo dei walser, in un ambiente naturale veramente remunerativo avvalorato dalla suggestione dei segni della storia. Un grosso grazie a Marta e Marco per la proposta, a Franco ed a tutti gli altri 31! 

“un sentito ringraziamento a tutti i partecipanti, perché è stata una bellissima giornata e non ci aspettavamo una così folta partecipazione, inoltre abbiamo avuto il piacere di avere tante persone nuove che speriamo continuino a frequentare le montagne con noi”. Marta